Condividere un link su LinkedIn

Condividere un link su LinkedIn

(Aggiornato a novembre 2023)

Tra i diversi formati di post che LinkedIn mette a disposizione, il link post è quello più controverso. Condividere un link su LinkedIn è utile per fornire agli utenti dei contenuti aggiuntivi, approfondimenti oppure far compiere loro azioni che ci permettono di ottenerne l’identità (Lead Generation). Molti utenti però evitano questo formato per timore di scarsa visibilità.

Da sempre infatti questa tipologia di contenuto suscita discussioni per la teoria secondo cui i post linkati su LinkedIn sono penalizzati. In parte è vero, mediamente (ripeto mediamente) i post con un link su LinkedIn hanno una copertura leggermente inferiore rispetto, ad esempio, ai post di solo testo o con una foto. Ma non per la ragione che molti pensano e cioè “l’utente esce dalla piattaforma”.

In questo articolo vediamo cosa fare tecnicamente per pubblicare un post con un link su LinkedIn, quali opzioni ci sono e quali aspetti positivi e negativi bisogna considerare per ogni opzione. Prima però sfatiamo una volta per tutte un falso mito.

Il falso mito dei post con un link

LinkedIn non penalizza per principio i post linkati. Quello che l’algoritmo fa è mostrare di più i contenuti che ottengono coinvolgimento (like, commenti, condivisioni). Quando gli utenti trovano un post con un link, generalmente cliccano subito su quel link senza interagire con il post

Meno coinvolgimento significa meno spinta e quindi meno copertura: è questo che porta l’algoritmo a mostrare di meno quel tipo di contenuto. Chi ha già un buon seguito su LinkedIn probabilmente risente meno di questa situazione perché forse riceve comunque un buon numero di like e commenti prima del clic sul link.

Condividere un link su LinkedIn: come fare

Se su LinkedIn abbiamo necessità di condividere un link, ad esempio, per portare utenti al nostro sito web, farli atterrare su una landing page per scaricare un contenuto oppure per iscriversi a un evento come dovremmo comportarci? 

Su LinkedIn ci sono 3 modi diversi per pubblicare un post linkato:

  • inserire il link nel primo commento
  • pubblicare il post e poi modificare il testo
  • includere il link nel testo originale

Esisteva anche una quarta possibilità: creare link da inserire, solo da mobile, su video e foto. Ma dal 26 giugno 2023 LinkedIn non lo consente più. Qualsiasi immagine o video pubblicati con questa funzione prima di questa data continueranno a essere visibili, ma è probabile che il link sulla foto o sul video non funzioni più (LinkedIn lo spiega qui). Sei hai pubblicato post con questa modalità verifica ed eventualmente modificali inserendo il link nel testo del post.

Vediamo dunque pro e contro di queste 3 possibilità di condividere un link su LinkedIn.

Condividere un link su LinkedIn: il link nel primo commento

Nella stesura del testo del tuo post spieghi al lettore che la risorsa che gli stai proponendo di leggere si trova nel primo commento. Questa è una pratica che si è molto diffusa sull’onda della considerazione che abbiamo fatto in apertura, legata al calo del coinvolgimento e della copertura.

Perché sì
Nel post c’è solo testo e non rischi il calo di copertura legato alla presenza dei link.

Perché no

  1. Commentare per primo il tuo post (inserendo il link) contribuisce a un calo della copertura. (N.D.R. Aggiornamento luglio 2023 questa azione non sembra più avere impatto e quindi nessuna penalizzazione della copertura)
  2. Il primo commento con il link in realtà non rimane mai il primo. Il susseguirsi dei commenti degli utenti (cosa che tutti desideriamo avvenga) lo spingerà sempre più in basso nel thread, rendendo molto complicato per l’utente recuperarlo.
  3. Se il tuo post viene condiviso, i commenti non seguiranno il post e quindi il link che nel testo originale consigli di cercare nel primo commento, in realtà non ci sarà.

Pubblicare il post e poi modificare il testo

Componi il testo del post, prevedi nella scrittura di visualizzare il link nel testo ma non lo inserisci. Pochi minuti dopo averlo pubblicato, modifichi il post con l’apposita funzione che si trova nel menù ellipsis (3 puntini in alto a destra) e incolli il tuo link. 

Perché sì
Come per la precedente opzione, l’algoritmo vede da subito che nel post c’è solo testo.

Perché no
Questa azione di modifica in parte penalizza la copertura, un tempo con percentuali importanti, attualmente (mentre scrivo è giugno 2023) circa il 10% o anche meno (fonte Richard van der Blom). (N.D.R. Aggiornamento luglio 2023 questa azione non sembra più avere impatto e quindi nessuna penalizzazione della copertura). La domanda è: quanto durerà questo? LinkedIn potrebbe decidere di modificare questi parametri, a propria totale discrezione, ne vale la pena?

Includere il link nel testo originale

È l’opzione più naturale, quella che rende più semplice per l’utente compiere quell’azione che tu desideri per la tua attività quando vuoi condividere un link su LinkedIn.

Perché sì
Non devi fare modifiche o aggiungere i tuoi commenti che, come abbiamo visto, sono azioni che penalizzano la copertura.

Perché no
Avrai un calo di visibilità rispetto ad altre tipologie di post.

Consigli su come condividere un link su LinkedIn

Come già accennato all’inizio, i post con link su LinkedIn possono essere necessari per convogliare traffico verso un sito, una risorsa. Per spingere l’utente a interagire e successivamente cliccare sul tuo link bisogna lavorare bene con il testo, occorre una descrizione accurata e convincente.

Spiegagli con chiarezza di cosa si tratta, che cosa otterrà cliccando, anticipagli alcune delle informazioni che troverà. Più rendi chiaro, semplice e utile il tuo testo e più facilmente il tuo utente target interagirà e sarà invogliato a cliccare. Invita il tuo lettore a condividere il tuo post e a lasciare un commento ponendo delle domande. Questo aiuterà ad ottenere engagement.

Quando incolli un url nel testo del post, LinkedIn lo modifica creando un url accorciato con davanti la radice lnkd.in/ e aggiungendo dei caratteri per una lunghezza totale di 24 caratteri. Lo fa per facilitarne la lettura (LinkedIn lo spiega qui). Puoi creare url accorciati usando strumenti come bit.ly o tinyurl (ne esistono anche altri) e personalizzare la descrizione.

Due esempi

Queste due foto portano a due miei post con link. Dagli un’occhiata, se provi a cliccare da desktop su uno di questi post linkati su LinkedIn noterai che nel tuo browser si apre un’altra scheda accanto a quella in cui ti trovi e che non stai uscendo da LinkedIn. Questo non avviene da mobile o tablet.

Questi due post sono due esempi di come i post linkati non siano così penalizzanti, non credi?

Conclusioni

Considerando le 3 opzioni possibili per condividere un link su LinkedIn, a mio parere il link inserito nel testo del post è ancora la soluzione migliore. Se l’obiettivo è ottenere traffico su un sito o scaricare un contenuto, è un giusto compromesso tra un calo di copertura e facilitare la call to action degli utenti a cui stai puntando con quel link. Se il post è utile e interessante e la tua rete interagisce, l’algoritmo non è “stupido” e premia i post che ottengono interesse.

Aggiornamento novembre 2023

A novembre 2023 LinkedIn ha modificato l’anteprima di un contenuto con link riducendo molto le dimensioni, rendendo meno visibile l’immagine di copertina di un articolo o di una pagina web. 

Prima di condividere un link ti suggerisco di utilizzare la funzione Post Inspector di LinkedIn per visualizzare come apparirà il tuo link una volta condiviso. Questa azione serve anche a ripristinare il link qualora ci fossero dei problemi di visualizzazione.

Se vuoi condividere un link attraverso un post su LinkedIn rimane valido il consiglio di inserire il tuo link direttamente nel testo ma, mentre stai scrivendo il post, controlla l’anteprima, se è molto piccola eliminala e aggiungi un’immagine, ad esempio la foto copertina originale dell’articolo o della pagina web che stai per condividere.

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Post o articoli LinkedIn: cosa è meglio?

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Pubblicare contenuti è il modo migliore per costruire la tua reputazione su LinkedIn. Per fare personal branding, raggiungere il pubblico che ti interessa, devi pubblicare contenuti di valore che ti permettono di ottenere l’attenzione e il coinvolgimento di queste persone.

Su LinkedIn ci sono due tipologie di contenuti: post e articoli. I post possono essere di solo testo, accompagnati da slide, fotografie, video, oppure sondaggi e, più recenti, i caroselli.

Gli articoli invece sono contenuti di testo più lunghi, in cui inserire link, hashstag, menzioni, foto e video. Sono messi a disposizione da LinkedIn in Publishing (ex Pulse), un vero e proprio blog che si trova all’interno del Profilo.

Post o articoli LinkedIn: differenze

Qui ci concentriamo sulle due tipologie per capire quando è meglio pubblicare un post o un articolo, quali differenze ci sono, per decidere cosa utilizzare e quando.

Cominciamo dicendo che non c’è una cosa meglio dell’altra servono entrambi.

“Posts are for engagement and Articles are for credibility.”

“I post servono per l’engagement e gli articoli per la credibilità”.

Non so chi ha detto questa frase (chiedo venia all’autore), ma definisce bene l’importanza di entrambi i formati. 

Generalmente su LinkedIn, lo avrai notato, i post ottengono più coinvolgimento rispetto agli articoli: più visualizzazioni, più commenti, più like. I post sono più facili da leggere ma hanno una vita più breve, gli articoli ottengono meno visualizzazioni ma più significative e soprattutto in un arco di tempo molto più lungo.

Le visualizzazioni: una vanity metrics

Quando pubblichi un post su LinkedIn vedi apparire in basso un numero che si incrementa con il tempo e che ti indica il numero di visualizzazioni. Quello non è il parametro con cui valutare il successo del tuo post. Ciò che davvero conta è il coinvolgimento, sono i like, i commenti e le condivisioni che ne determinano il successo.

Per conteggiare una visualizzazione è sufficiente che un tuo contenuto passi per 3 secondi (tre secondi!) davanti agli occhi di un utente mentre fa scorrere, con il suo pollice sullo smartphone, il feed di LinkedIn. Ma in 3 secondi cosa ha visto? Ecco, appunto…

Quello delle visualizzazioni è un dato effimero: a parte alimentare il nostro ego, quel numero più che altro misura quanto viene distribuito un post. Non sto dicendo che non significa nulla, ma non è così importante come si è portati a credere.

Quando pubblichi un articolo, si crea il post con il dato delle visualizzazioni, ma cliccando su “Vedi statistiche” (sempre sotto ma a destra), accedi all’Analisi del post. Qui ritrovi il dato delle visualizzazioni (Scoperta) e più sotto il “Rendimento dell’articolo”, cioè il numero di volte che l’articolo è stato aperto: un numero più basso ma molto più significativo.

Gli articoli sono indicizzati

Dobbiamo tenere conto anche di un altro aspetto: i post sono più difficili da recuperare, bisogna scorrere la sezione Attività. Gli articoli invece si trovano più facilmente perché sono tutti elencati in una sezione dedicata e un utente può scoprirli in un secondo momento. 

Ma soprattutto gli articoli LinkedIn sono indicizzati dai motori di ricerca e possono quindi essere scoperti da utenti anche fuori da LinkedIn, dipende dalle impostazioni del tuo Profilo pubblico. 

Infine l’indicizzazione degli articoli LinkedIn è migliorabile anche alla luce delle recenti modifiche con cui è possibile inserire un titolo e una descrizione SEO.

Quando è meglio un post e quando un articolo

Alla luce di quello che hai appena letto, il consiglio è di utilizzare i post quando puoi raccontare qualcosa in meno di 3000 caratteri e vuoi corredare quel testo con una foto, un video, delle slide. Questo ti porterà engagement e visibilità ma con durata limitata.

Usa invece gli articoli per raccontare qualcosa che contribuisca a migliorare nel tempo la tua autorevolezza, la tua reputazione. Hai a disposizione 125mila caratteri. 

Scrivi un articolo per:

  • commentare in modo dettagliato un fatto importante, aggiungendo la tua opinione
  • aiutare l’utente, istruzioni su “Come si fa a…” oppure “5 cose per migliorare…”
  • articoli evergreen con consigli sempre validi nel tempo 

Se invece hai intenzione di scrivere in modo regolare puoi attivare la newsletter di LinkedIn, pubblicando in modo costante articoli, con cadenza regolare, raccogliendo iscritti e costruendo una tua community di lettori.

Suggerimento finale

Se hai un blog, vuoi pubblicare un articolo e poi vuoi farlo anche su LinkedIn il consiglio è pubblica prima sul blog ed eventualmente poi ripubblica l’articolo sul Profilo modificando l’incipit e il titolo, ma non fare il contrario perché rischi di essere penalizzato da Google come contenuto duplicato.

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